2024, dieci nuove pietre d'inciampo a Torino
Venerdì 12 gennaio 2024 in mattinata sono state posate dieci nuove pietre d’inciampo a Torino. La cerimonia pubblica con le istituzioni è avvenuta in tarda mattinata in Galleria San Federico, sul lato di via Bertola, dove è stata posata la pietra d'inciampo per ricordare Giovanni Battisti, ex lavoratore del giornale La Stampa, deportato a Mauthausen nel 1944. Per l’undicesimo anno il Museo diffuso della Resistenza ha portato nel capoluogo piemontese le stolpersteine di Gunter Demnig, un progetto europeo ideato e realizzato dall’artista tedesco per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista. Demnig produce piccole targhe di ottone incastonate su cubetti di cemento che sono poi inseriti nel selciato di fronte all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima. Ogni targa riporta “Qui abitava…”, il nome della vittima, data e luogo di nascita e di morte/scomparsa. In tutta Europa sono state posate più di 100mila pietre. Giovanni Battisti era un uomo di 58 anni, nato a Modena nel 1887, lavorava come addetto alle spedizioni per il giornale La Stampa, situato nella vecchia sede di Galleria San Federico. Il giornale, come molti altri, aveva subito pesantemente le conseguenze delle leggi razziali imposte dal regime fascista. Oltre alla censura che colpì gran parte della stampa non allineata, molti dipendenti furono prelevati direttamente dal loro posto di lavoro e deportati. Giovanni Battisti fu uno di loro, arrestato nel marzo del 1944 e successivamente deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. Morì dopo due mesi di prigionia. La cerimonia di installazione della pietra d’inciampo dedicata a Giovanni Battisti è stata preceduta da altre nove pose commemorative. In via Giulio Bizzozero 24, è stata installata la pietra d’inciampo dedicata ad Antonio Lazzarin. Gunter Demnig si è poi spostato in via Giuseppe Baretti 31 per una posa doppia, dedicata a Ida Moresco e Umberto Valabrega. Ida Moresco, originaria di Livorno e moglie di Pacifico Valabrega, fu arrestata insieme a suo figlio Umberto e deportata ad Auschwitz. Entrambi furono catturati a Montagnana, in provincia di Padova, mentre cercavano di fuggire alle persecuzioni. Il percorso è proseguito con il ricordo dei coniugi Donato Colombo ed Emma Ottolenghi, grazie a un’altra posa doppia in via Santa Teresa 28. L’uomo, originario di Trinità, e sua moglie Emma Ottolenghi, di Acqui Terme, furono arrestati nella loro abitazione di San Remo durante una retata delle SS nella notte tra il 25 e il 26 novembre 1943. Entrambi furono deportati ad Auschwitz e non fecero più ritorno. L'artista tedesco ha poi posato una pietra d’inciampo in onore di Arturo e Lucia Beltrando, due fratelli di Demonte, in provincia di Cuneo. Arturo era un partigiano e i due abitavano in via Garibaldi 31. Sia Arturo che Lucia furono arrestati e deportati. In via del Carmine 24, nei pressi del Polo del ‘900, è stata posata la pietra d’inciampo dedicata a Noè Clerino e in via Beinasco 9, la pietra d’inciampo dedicata a Giuseppe Ghiotti, un agricoltore antifascista assassinato dai nazifascisti durante i giorni della Liberazione.
Marco Travaglini
Marco Travaglini