75 anni di Costituzione Repubblicana

Ci sono date che rimangono consegnate alla storia del paese, scandendone in modo significativo il divenire e per questo vanno ricordate e valorizzate al fine di coltivare tra gli italiani la coscienza del comune passato storico. Ma la data del 1° gennaio 1948 è altro e molto di più perché ha segnato la nascita di qualcosa che ha continuato a vivere nel tempo, che è viva più che mai vivo e ha un futuro: l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica. Una tavola di principi e valori, di diritti e doveri, di regole e di equilibri che costituisce la base del nostro stare insieme animando una competizione democratica senza mettere a repentaglio il bene comune. Il processo risorgimentale, il movimento per l'unità d'Italia, ebbe per compimento lo Stato nazionale, che assunse i lineamenti di uno Stato liberale ma senza il presidio di una Costituzione votata dai rappresentanti del popolo che prendesse il posto dello Statuto albertino concesso "per volontà sovrana". Fu solo dopo la rottura autoritaria del ventennio fascista, la guerra e la Resistenza, con il voto e con la scelta repubblicana del 2 giugno 1946 che l'Italia unita giunse all'approdo del costituzionalismo. Quel giorno prese avvio l'età della Costituente che si snodò attraverso le tappe importanti nei lavori dell'Assemblea Costituente eletta per la prima volta a suffragio universale, e infine, il 22 dicembre 1947, nell'approvazione a larghissima maggioranza della Carta Costituzionale. Non va scordato che quella fu una delle stagioni più importanti, costruttive e creative della nostra storia nazionale con il confronto serrato tra le diverse correnti storico-culturali e politiche rappresentate nell'Assemblea Costituente, con l’ascolto reciproco e il riconoscimento di istanze e sensibilità comuni. E’ grazie a quel lavoro che nacque la Costituzione che nel corso dei decenni e dei tumultuosi cambiamenti ha saputo reggere a tensioni politiche e sociali, a domande e aspettative restando la più innovativa e fondamentale “carta d’identità” del popolo italiano e della Repubblica.


Marco Travaglini