Quando i partigiani salvarono la galleria del Sempione

Negli ultimi giorni di guerra, i comandi tedeschi avevano previsto la distruzione del tunnel ferroviario del Sempione. Al casello n.12 della stazione ferroviaria di Varzo era giunto un treno con una sessantina di tonnellate di esplosivo, mentre all'imbocco italiano del tunnel i guastatori aveva avviato i lavori per la collocazione delle cariche, destinate a distruggere il portale sud della galleria, bloccando così i transiti ferroviari sotto le Alpi. Informate su quanto stava accadendo le formazioni partigiane operanti in zona e i servizi segreti svizzeri si attivarono per neutralizzare il pericolo, evitando oltretutto un intervento aereo da parte dei bombardieri alleati, che avrebbe annientato l’abitato di Varzo. Nella notte fra il 21 ed il 22 aprile 1945 mentre alcuni reparti delle Brigate Garibaldi isolavano la Val Divedro allo scopo di prevenire e scongiurare eventuali azioni dei nazifascisti, la Volante Alpina agli ordini di Ugo Scrittori "Mirko" catturò le sentinelle di guardia, provvedendo al recupero e alla dispersione sul terreno dell'esplosivo, contenuto in 1500 cassette, che venne poi incendiato. L'operazione salvò il tunnel da sicura distruzione, consentendo di mantenere i collegamenti ferroviari con la Svizzera e l'Europa, anche in vista della successiva ricostruzione post-bellica.


Marco Travaglini