BENA Battista, BRICCARELLO Felice, VALENTINO Francesco, VIAN Ignazio - 22. 7. 1944

corso Vinzaglio angolo via Cernaia, cippo nel viale

Il 22 luglio 1944 a Torino, vi è la risposta fascista al ferimento di un comandante del Gruppo Carri Leonessa, avvenuta il giorno prima: sei partigiani detenuti al carcere delle Nuove e totalmente estranei all'operazione sono condotti in corso Vinzaglio. Quattro uomini, Battista Bena, Felice Briccarello, Francesco Valentino e Ignazio Vian, vengono impiccati agli alberi all'angolo tra corso Vinzaglio e via Cernaia: i fascisti obbligano i cittadini ad assistere, fermando anche i tram e facendo scendere i passeggeri.
Gli altri due partigiani prelevati, Giuseppe Bravin e Costanzo Giovanni, dopo aver visto l’esecuzione dei primi quattro compagni vengono portati in corso Giulio Cesare e qui impiccati.
Nello stesso luogo il 29 aprile 1945 venne impiccato il federale di Torino Giuseppe Solaro. 

Bena Battista
Nato a San Giusto Canavese in provincia di Torino l’11 settembre 1914 e ivi residente, agricoltore, partigiano della 18ª brigata Garibaldi col nome di battaglia Pierino. 

Briccarello Felice
Nato a Roatto d’Asti, in provincia di Asti, il 7 febbraio 1899, commerciante, residente a San Giusto Canavese. 

Valentino Francesco
Nato a Torino il 1° ottobre 1925, meccanico presso le Officine Materiale Rotabile delle Ferrovie dello Stato.
Entrò nei Gruppi d’Azione Patriottica (Gap) di Torino nel novembre 1943.
Era amico e coetaneo di Dante Di Nanni che conosceva dall'infanzia poiché, come lui, abitava nella stessa casa popolare di via Cimarosa 30. Venne ferito e catturato all'alba del 17 maggio 1944, nel corso di un'azione condotta con altri compagni per neutralizzare la stazione radio di Stura, in corso Giulio Cesare.
Torturato dai tedeschi, rivelò quanto a sua conoscenza sull'organizzazione dei Gap solo ventiquattr’ore dopo la cattura, per permettere a Dante Di Nanni di mettersi in salvo, ma per una sfortunata concomitanza di cause ciò non avvenne. Rinchiuso alle Nuove nel braccio tedesco, secondo una macabra usanza, egli avrebbe dovuto essere impiccato con il compagno Giuseppe Bravin presso il luogo dell’ultima azione, il ponte sul torrente Stura, ma all’ultimo momento, per uno scambio di persona, la sua esecuzione avvenne in corso Vinzaglio.

Vian Ignazio
Nato a Venezia il 9 febbraio 1917, residente a Roma, studente.
Tenente, all’8 settembre 1943 fu tra i primi organizzatori della resistenza bovesana, e per primo impegnò le truppe tedesche in rastrellamento il 19 settembre 1943. Dopo la feroce rappresaglia su Boves si spostò in val Vermenagna col gruppo di uomini che aveva partecipato ai combattimenti e impegnato in numerose azioni tedeschi e fascisti. Dopo la seconda battaglia di Boves contro i tedeschi, il 31 dicembre 1943, il gruppo di Vian si spostò in Valle Corsaglia e prese i primi contatti con le formazioni del maggiore Mauri in val Casotto.
Gli imponenti rastrellamenti del marzo 1944, che scompaginarono le formazioni, costrinsero Vian, ferito, a raggiungere Alba, dove, sotto il comando di Mauri riprese la sua opera di riorganizzazione delle formazioni autonome nelle Langhe. Di ritorno da un incontro con Mauri a Dogliani, venne riconosciuto da una spia alla stazione di Porta Nuova di Torino e arrestato il 21 aprile 1944.
Condotto prima all’Albergo Nazionale sede della polizia politica tedesca, e poi alle carceri Nuove, tentò il suicidio per timore di non resistere alle torture cui era sottoposto. Medaglia d’oro al valor militare.


Fonti:

Aisrp, Banca dati Partigianato piemontese
Asct, 1947 - IX 6, Gabinetto del Sindaco, c. 645, f. 8
Nardo Dunchi, “Memorie partigiane”, Firenze, Quaderni del “Ponte”, 1953
Città di Torino, Urbanistica e statistica, Pratica toponomastica n. 669, deliberazioni della Giunta popolare, 10 novembre 1945, verbale 37.
N. Adduci, “Il mito e la storia: Dante Di Nanni”, Studi storici, n. 54, 2012
“Ignazio Vian, il difensore di Boves”. Testimonianze raccolte da V. E. Giuntella, Torino, Autonomi, 1967, 2a ediz.
Gianni Perona (a cura di), “Formazioni autonome nella resistenza”, Milano, Angeli, 1996
“Torino 1938/45. Una guida per la memoria”, Torino, Blu Edizioni
Piero Malvezzi, Giovanni Pirelli (a cura di), “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945)”, Torino, Einaudi, 1973,
“Seicento giorni nella Resistenza”
Per informazioni:

A.N.P.I. Provincia di Torino www.anpitorino.it
Istoreto www.istoreto.it
Polo del ‘900 www.polodel900.it
Museotorino www.museotorino.it