TUBINO Libero - 23. 9. 1943
via Santa Teresa angolo via Roma
Nato a Torino il 22 maggio 1925, studente.
Coi primi gruppi partigiani, cadde sulle colline di Gassino colpito dalle SS
italiane il 23 settembre 1943.
L’8 settembre 1943 aveva ideato un programma politico definito “universalista”
che aveva per obiettivo un’associazione fra studenti che raccogliesse tutte le
forze giovanili per un’Italia repubblicana, inserita in una federazione
europea, primo gradino per un’unione universale degli stati. Così si esprimeva
nel programma: “Il mondo è stanco delle guerre, il mondo vuole la pace, troppo
è il dolore che ci circonda. La Rivoluzione che noi abbiamo iniziato deve porsi
delle precise mete da conseguire; dobbiamo creare una Repubblica Italiana che
farà il punto per il quale arriveremo ad una Confederazione Europea,
possibilmente mondiale. Compagni di tutto il mondo, Uomini e Donne di tutti i
Paesi, di tutte le razze, abolite i confini! Posate le armi, tornate alle vostre
case! La pace non può, non deve essere fuori di voi. Creature dei cinque
Continenti unitevi! L’esperienza di 3.000 anni ci insegna che i vinti e
vincitori sono schiavi del dolore e della miseria. A che pro la guerra?”.
La lapide è collocata, a cura del Movimento universalistico italiano, sul luogo dove sorgeva la casa natale di Tubino, anteriormente alla costruzione del primo tratto della via Roma nuova nel 1931-32.
Fonti:
Adduci, Nicola (a cura di), "Che il silenzio non sia silenzio. Memoria civica dei caduti della Resistenza a Torino", Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà - Istoreto, Torino 2015, p. 39
Per informazioni:
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Istoreto www.istoreto.it
Polo del ‘900 www.polodel900.it
Museotorino www.museotorino.it
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