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La storia della Resistenza in Val Vigezzo

2024-12-05 14:45

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La storia della Resistenza in Val Vigezzo

Tra i tanti testi dedicati alla lotta di Liberazione merita di essere citato un libro poco conosciuto ma importante. S’intitola Val Vigezzo- La Resistenza, edito qualche anno fa dall’Anpi con il patrocinio del comune di Malesco e curato da Paolo Bologna e Albino Barazzetti. Il volume, corredato da foto d’epoca e riproduzioni di documenti, raccoglie testimonianze, racconti, frammenti di vita, episodi che nell’insieme offrono un interessante quadro di ciò che furono gli anni della Resistenza antifascista in questa valle all’estremo nord del Piemonte, al confine con la Svizzera. Dal tremendo rastrellamento della Val Grande nel giugno del 1944 ( trecento partigiani caduti in combattimento, precipitati dai dirupi o fucilati come i quindici di Finero o i nove di Beura tra i quali Teresa Binda, medaglia d’oro al merito civile, montanari e contadini passati per le armi, baite distrutte, alpeggi bruciati, bestiame razziato) al 12 ottobre dello stesso anno quando, durante una ricognizione al Sasso di Finero, sul crinale con la Valle Cannobina, persero la vita il comandante della Divisione Valtoce Alfredo Di Dio e il colonnello Attilio Moneta. Nelle pagine di Val Vigezzo-La Resistenza trovano spazio vicende come la battaglia dei Bagni di Craveggia o l’esodo verso la confinante Svizzera ( il “paese del pane bianco”, come lo definì lo stesso Bologna), le vicende collettive dei vigezzini e le storie individuali di spalloni contrabbandieri che diventarono uomini di collegamento e “passatori” per l’espatrio di ebrei, militari e perseguitati politici, vicende di religiosi caparbi come Don Cabalà e Don Martinoli, di donne e uomini semplici che seppero scegliersi la parte in quegli anni tremendi. Difficile citarli tutti perché Bologna e Barazzetti con un lavoro certosino raccolsero tante testimonianze e documenti che rendono l’idea di cosa è stato il movimento partigiano e il suo forte legame con la popolazione vigezzina. Storie terribili e dolorose come quella del piccolo Romano Sotta, bambino maleschese di dieci anni trucidato dall’Alpe Basso insieme a due partigiani, o piene di speranza come si legge nelle testimonianze di coloro che trovarono la salvezza oltre confine. In 160 pagine, Bologna e Barazzetti riordinarono e proposero una lettura della storia di Vigezzo a metà del secolo scorso. I due autori sono scomparsi ma resta la speranza che questo lavoro possa servire affinché non se ne disperda il prezioso patrimonio di memoria storica e civile.


Marco Travaglini



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