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La linea nera del nazismo tra Bolzano, Monaco, Dachau e Ulm

2024-12-05 14:54

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La linea nera del nazismo tra Bolzano, Monaco, Dachau e Ulm

Il Lager di Bolzano faceva parte della rete nazista europea dei Lager, ed era uno dei quattro Lager nazisti in Italia; gli altri si trovavano a Borgo S. Dalmazzo (Cuneo), a Fossoli di Carpi (Modena), a Trieste nella Risiera di San Sabba. Il suo nome ufficiale era Pol-(izeiliches) Durchgangslager-Bozen ed era sottoposto al comandante della polizia e del servizio di sicurezza in Italia, Wilhelm Harster, che risiedeva a Verona. Il Lager si trovava in Via Resia all'altezza dell'attuale civico 80 ed era stato adattato da capannoni appartenuti al Genio militare. Dall'estate del 1944 all'aprile del 1945 entrarono nel Lager di Bolzano più di undicimila uomini, donne e bambini. La maggior parte di essi erano sospettati di attività di resistenza al nazifascismo e per questo arrestati e deportati nella Germania di Hitler, dove erano destinati a lavorare fino alla morte. Altri invece venivano arrestati e catturati per motivi razziali perché ebrei o zingari. Il Lager di Bolzano, a differenza degli altri tre lager nazisti in Italia, contava numerosi sottocampi sparsi sul territorio dell’alto Adige. Alcuni erano localizzati a Merano Maia Bassa (in una caserma), a Certosa Val Senales ( sempre in una caserma), all'imbocco della Val Sarentino (in baracche di legno), a Moso Val Passiria (ancora in una caserma) e a Vipiteno. Il Lager di Bolzano era principalmente un campo di transito. In un arco di tempo di dieci mesi circa settemila cinquecento deportati partirono per Mauthausen, Dachau, Flossenbürg e Auschwitz.


Monaco di Baviera (München ) capitale del lander situata sulle rive del fiume Isar, divenne una roccaforte nazista una volta che Hitler prese il potere in Germania, nel 1933 e fu indispensabile per l'ascesa del regime del Terzo Reich tanto da essere chiamata dai nazisti stessi Hauptstadt der Bewegung ("capitale del movimento"). Il quartier generale del NSDAP, il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, fu stabilito a Monaco e costruito, assieme ad altri edifici utili al partito a Königsplatz; molti di questi edifici sono tuttora esistenti. Nel 1939 Monaco fu teatro del fallimento di Georg Elser nel tentativo di assassinare Hitler mentre arringava la folla col suo discorso annuale per commemorare il putsch della birreria nel Bürgerbräukeller. Monaco fu inoltre la città dove nacque la Rosa Bianca, organizzazione studentesca antinazista. Il centro bavarese fu molto devastato dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale e dopo la liberazione da parte delle truppe americane, il 30 maggio 1945, la città fu in gran parte ricostruita con un meticoloso lavoro tendente a restituire la stessa fisionomia a strade e palazzi rispetto alla situazione pre-bellica.


Il campo di Dachau fu il primo tassello del sistema concentrazionario nazista, aperto il 22 marzo 1933 su iniziativa dello stesso Heinrich Himmler con una decisione presa appena un mese dopo la presa del potere di Hitler, avvenuta il 30 gennaio 1933. Il campo era situato nei pressi della cittadina di Dachau, a circa 16 km a nord-ovest di Monaco di Baviera, nel sud della Germania. Dachau servì da modello a tutti i lager nazisti eretti successivamente; fu la scuola dell'omicidio delle SS che esportarono negli altri lager "lo spirito di Dachau", il "terrore senza pietà". Nel campo transitarono circa 200.000 persone e, secondo i dati del Museo di Dachau, 41.500 vi persero la vita. I deportati in arrivo al lager percorrevano una larga strada curata, la Lagerstrasse, al termine della quale era situato lo Jourhaus, la "porta dell'inferno", il simmetrico edificio del comando di campo con una posticcia torretta di guardia sul tetto; lo Jourhaus è attraversato nel mezzo dall'arco d'ingresso al campo dove campeggiava la scritta Arbeit macht frei; questo cinico slogan di Dachau, che significa "Il lavoro rende liberi", venne esportato poi in numerosi altri lager e divenne il tristemente famoso simbolo della menzogna nazista laddove il lavoro non liberò mai nessuno ma fu invece usato come strumento di morte.


Ulm è la città del Baden-Württemberg che ha dato i natali ad Albert Enstein e ospita la seconda cattedrale gotica in Germania (dopo quella di Colonia), con il campanile più alto del mondo (161,6 m e 768 gradini). Proprio a Ulm, nel novembre del 1933, il regime nazista istituì nel forte Oberer Kuhberg uno dei primi campi di concentramento dove furono detenuti e torturati gli oppositori politici e i preti scomodi al regime. Nel luglio del 1935 i prigionieri vennero trasferiti nel lager di Dachau. Oggi nell'ex campo di concentramento, che fa parte dell’imponente opera di fortificazione della città avvenuta a metà del 1800, si trova un importante centro di documentazione sul sistema concentrazionario del Terzo Reich. Nella Münsterplatz di Ulm è stato dedicato un memoriale dedicato a Hans e Sophie Scholl, fratello e sorella attivisti antinazisti del gruppo non-violento della Rosa Bianca (in lingua tedesca Die Weiße Rose) composto dagli studenti cristiani che si opposero in al regime. La Rosa Bianca fu attiva dal giugno 1942 al febbraio 1943, quando i principali componenti del gruppo vennero arrestati, processati e condannati a morte mediante decapitazione.


Marco Travaglini



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